Lavori in casa, il calendario dello sconto in fattura è completo

Le imprese, dopo l’ultimo intervento dell’Agenzia delle Entrate, possono recuperare in compensazione i crediti fiscali incamerati con il nuovo meccanismo

Lo sconto in fattura decolla in maniera definitiva. Da adesso è possibile sia per i clienti inviare le comunicazioni all’agenzia delle Entrate che per le imprese fornitrici compensare i crediti fiscali nei loro F24. Il calendario dello sconto in fattura per i lavori in casa, attivato l’estate scorsa, è completo. E mentre le prime offerte si affacciano sul mercato, arriva il momento di mettere ordine tra tutti gli adempimenti.

Cos’è lo sconto in fattura
Lo sconto in fattura consiste nella possibilità di ottenere, per alcuni lavori effettuati in casa, il proprio sconto fiscale da subito, in anticipo rispetto ai dieci anni consueti. Ad anticipare la liquidità che serve a questa operazione è il fornitore. Quindi, anziché pagare 100, in caso di ecobonus è possibile pagare 50, ottenendo da subito in fattura lo sconto del restante 50%.

L’ultima novità
L’agenzia delle Entrate, con una risoluzione di mercoledì (la 96/E/2019), ha ufficializzato i nuovi codici tributo per lo sconto in fattura. Si tratta di un passaggio tecnico, che consente alle imprese fornitrici di compensare nei loro F24 i crediti acquisiti. «Per consentire ai fornitori e agli eventuali cessionari l’utilizzo in compensazione dei suddetti crediti d’imposta, tramite modello F24», si istituiscono i codici tributo 6908 (Ecobonus – Recupero dello sconto praticato dal fornitore) e 6909 (Sismabonus – Recupero dello sconto praticato dal fornitore).

Come funziona la compensazione
I crediti utilizzabili in compensazione sono quelli inseriti nelle comunicazioni dei clienti per l’esercizio dell’opzione per lo sconto, inviate all’agenzia delle Entrate dai soggetti che hanno diritto alle detrazioni. Il fornitore, prima di utilizzare la compensazione, dovrà confermare l’esercizio dell’opzione da parte del cliente che ha effettuato la comunicazione e attestare di avere realizzato l’intervento scontato.

Il calendario
Per capire tutti questi passaggi, allora, è necessario fare un passo indietro e partire dai lavori. La prima data chiave è il 1° maggio del 2019, data di entrata in vigore del decreto crescita. È per gli interventi successivi a questa data che è possibile richiedere lo sconto in fattura. Il primo passaggio è l’operazione di acquisto: nonostante l’opposizione di molte imprese, cominciano ad arrivare sul mercato le prime offerte.

Il pagamento e la comunicazione
Una volta effettuato il pagamento dell’intervento, che segue le consuete regole di tracciabilità (andrà quindi eseguito con bonifico parlante), si passa alla fase successiva: quella della comunicazione da parte del cliente. E qui arriva la seconda data chiave: dal 16 ottobre scorso è possibile per i clienti effettuare la loro comunicazione alle Entrate. Per quelle relative al 2019 si arriva fino al 28 febbraio del 2020.

La compensazione
Una nota. L’importo della detrazione da comunicare va calcolato tenendo conto delle spese totali sostenute nel 2019. Dato che il periodo di imposta si chiude al 31 dicembre, ci sarà la tendenza dei cittadini ad effettuare la comunicazione solo dopo questa data. Dopo la comunicazione, il contribuente si chiama fuori dai giochi. Qui, infatti, scatta la regola per la quale il fornitore recupera il suo importo sotto forma di credito d’imposta (da utilizzare esclusivamente in compensazione), a decorrere dal giorno 10 del mese successivo a quello in cui è stata effettuata la comunicazione, in cinque quote annuali di pari importo.

I codici tributo per le imprese
Adesso, allora, si è messo in moto il meccanismo anche dal lato delle imprese. I fornitori, grazie ai codici tributo, ora possono confermare di avere effettuato operazioni che rientrano nel perimetro dello sconto in fattura e, poi, possono compensare i crediti fiscali acquisiti (per ora quelli di ottobre) nei loro F24.

La fattura
Da considerare, per completare il quadro, anche la modalità di redazione della fattura scontata. Non avrà un imponibile Iva ridotto. Il fornitore dovrà compilare una fattura normale, con l’importo complessivo, indicando a parte lo sconto che, per legge, dovrà essere pari alla detrazione prevista per le diverse tipologie di intervento. Non sono possibili deroghe.

Le modifiche in arrivo
Su tutto questo pende l’incognita delle modifiche. Le imprese piccole e medie chiedono, infatti, di rivedere il meccanismo. Una prima ipotesi è di cancellarlo: diversi emendamenti alla legge di Bilancio vanno in questa direzione. Più probabile, invece, che lo sconto venga semplicemente rivisto, limitando la tipologia di interventi che possono accedere allo strumento.

tratto da IlSole24Ore.com

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